Alain Réaut, insieme a Eric Schreiber e Jean-Pierre Fleury, fa parte di quel ‘trio Courteron’ che, nella seconda metà degli anni ’80, decise di abbandonare le pratiche in voga all’epoca dei cloni e dell’impiego massiccio della chimica in vigna per un ritorno alla viticoltura naturale.
Una dedizione ossessiva quella di Alain, precisa e attenta a tutto quello che coinvolge il lavoro dell’uomo in vigna, in quella terra che lui ama tanto. Siamo a pochissimi chilometri dalla Borgogna, nel piccolo villaggio di Courteron, ed è facile qui innamorarsi di quei vigneti che posano sugli stessi suoli Kimmeridgiani, respirarne appieno la potenzialità e riempirsi l’animo di quei colori forti, vividi, capaci di tessere scenari impossibili da dimenticare.
Terza generazione di una famiglia di viticoltori, dopo gli studi di viticoltura e vinificazione prende le redini dell’azienda famigliare nel 1978, insieme alla moglie Thérèse.

Regime biodinamico
Nel 1993, dopo anni di tentativi e sperimentazioni, Alain Réaut converte tutti i suoi vigneti in regime biodinamico, ottenendo ufficialmente le certificazioni Ecocert e Demeter.
L’interesse per questa filosofia diventa totale, supportata da una ricerca incessante e attenta che ha, come unica missione, quella di lavorare in vigna nel modo più integro e salubre possibile, in modo da  portare nei calici dei consumatori piacere, autenticità e massima trasparenza.
Ogni processo in vigna è effettuato solo quando ritenuto strettamente necessario, nel massimo rispetto per la natura e per i suoi cicli.

Attività e proprietà 
L’azienda possiede 11 ettari di vigneti impiantati per l’85% a Pinot Noir, il 10% a Chardonnay ed il restante 5% a Pinot Gris.
Dopo anni di esperienze e ricerche, oggi produce da sé composti organici per la coltivazione, diventando ormai il più grande fornitore a terzi.

Se i grandi produttori occupano un posto prezioso nella nostra vita di appassionati è perché sono capaci di lasciare un segno.
Gli Champagne di Alain Réaut, appartengono appieno alla schiera di quelli per cui vale la pena lasciarsi andare all’assaggio.
Puri, cristallini, salmastri (kimmeridge) di estrema piacevolezza, energici e pulsanti. In una sola parola, vivi.
Tra gli Champagne più rappresentativi della Maison troviamo il Tradition Brut, Emeraude, Sol Dièse e il Rosé de Saignée.