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La storia di Castrum Morisci inizia con Gino Pettinari, viticoltore vocato che conferiva le sue uve ad altre cantine della zona. Gino riesce a tramandare la sua passione per la campagna al nipote David, affidandogli i sette ettati e mezzo di vigneti nella zona di Moresco. David, con il cognato Luca, intuisce il potenziale di questi vigneti, creando la nuova cantina e il nome attuale, Castrum Morisci, che fa riferimento al Castello di Moresco, per marcare ancor di più l’appartenenza della famiglia Pettinari a questo territorio. Castrum Morisci è una delle poche aziende in Italia a far fermentare ed affinare il proprio vino in anfore di terracotta nuove, che consentono un ottimo isolamento termico, evitando sbalzi termici troppo bruschi e permettendo un corretto scambio di ossigeno con l’esterno. La cantina, per filosofia aziendale non acquista uve da altri produttori ma utilizza al 100% quelle di sua proprietà, provenienti da vitigni autoctoni dai quali si ottengono esclusivamente vini marchigiani autentici come Pecorino, Passerina, Sangiovese e Montepulciano a cui, in certi casi, viene aggiunta una piccola parte di uve internazionali come Merlot e Cabernet. Annualmente vengono prodotte circa 25 mila bottiglie, di cui almeno 8 mila di vino in anfora.
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